Il patrimonio storico culturale di Magliano Sabina è tutto da scoprire. Le vestigia e le attività del presente, infatti, rivelano ben presto una profondità storica sorprendente. Basta una semplice passeggiata nel centro storico, tra chiese e palazzi per rendersene conto.
Dalle Mura Castello si scorge un panorama strepitoso, che dal Soratte spazia ai vicini Cimini fino a sconfinare nella Valle del Tevere verso le colline dell’Umbria. A breve distanza una cripta (visitabile su richiesta), con l’affresco del miracolo del latte di San Francesco avvenuto a Magliano e i graffiti di Federico d’Aragona, di passaggio nella città. Il gioiello architettonico, risalente a circa 900 anni fa, è sotto il pavimento della Madonna delle Grazie (visitabile su richiesta) che custodisce una preziosa pala della Madonna della Misericordia, circondata da origini leggendarie (sarebbe il bottino di guerra di un capitano della Repubblica Veneta originario di Magliano, Mariano Falconi), ma storicamente attribuita a Pancrazio Jacovetti Da Calvi.
Lungo via Roma il palazzo umbertino della famiglia Solimani Mariotti (privato), nella piazza il Palazzo Vannicelli, sede del Comune fronteggiato dalla Torre civica incastonata, quest’ultima, nel Seminario vescovile. Fu quest’ultimo il secondo il Italia dopo il Concilio di Trento ed ebbe per rettori san Giovanni Calasanzio e, nel XIX secolo, san Giovanni Bosco, oggi ospita la comunità religiosa delle Redentoriste “Venerabile Maria Celeste Crostarosa” (clausura). Sulla sua facciata la lapide che ricorda la visita del beato papa Giovanni Paolo II il 19 marzo 1993 a Magliano Sabina.
Per raggiungere la Cattedrale dei Sabini si può percorrere via Cavour e all’incrocio con via Cardinal De’ Lai si incontrano due portali, rivelatori della presenza a Magliano di una nobiltà rinascimentale di prestigio, come avrà già fatto intuire il popolo maglianese ritratto sotto la protezione della Vergine nella pala della Madonna della Misericordia. I palazzi privati ai quali si accede attraverso questi ingressi appartenevano alle nobili famiglie Solimani – la stessa del palazzo umbertino di via Roma – e Micarozzi, l’architrave del cui portale rivela esser stata l’abitazione di Ottavio, un physicus,cioè un alchimista.
La Cattedrale dei Sabini, consacrata tale nel 1498 e dedicata a San Liberatore (patrono della città), è la concattedrale della Diocesi suburbicaria di Sabina – Poggio Mirteto. All’interno la chiesa è ricca di affreschi e tavole dipinte. Tra queste ultime quella attribuita ad un certo Maestro di Narni del 1409 del Santissimo Salvatore, detta “Pala Falconi”, per lo stemma della famiglia che lo ordinò (la stessa delle leggendarie origini della Madonna della Misericordia). Un’altra pala di interesse è quella di Rinaldo Jacovetti da Narni datata 1521, che rappresenta l’Incoronazione della Vergine con una predella che racconta il miracolo della Madonna di Uliano, il cui santuario però si trova tra le colline di Chiorano. Nella metà del ‘700 la chiesa, detta anche Duomo, fu restaurata dall’architetto Filippo Barigioni per volontà del cardinale della diocesi Sabina, Annibale Albani.
Tornando sui propri passi lungo via Cardinal de’ Lai e dirigendosi verso piazza Matteotti troneggia su di essa la chiesa di San Pietro, un gioiello di romanico sabino. La facciata, semplice ed elegante, è abbellita di archetti ciechi su colonnine a sbalzo ed è adorna di un finestrino semicircolare sovrastante il portale. Il bordo del tetto è rifinito da una ghiera dentata. L’interno è diviso in tre navate da dieci colonne di provenienza ignota (probabilmente recuperate da insediamenti precedenti a valle di Magliano), sormontate da capitelli di stile diverso. Nuda e semplice è l’abside semicircolare da cui si irraggiano lungo le pareti finestrelle stilisticamente intonate con tutto il complesso architettonico. La chiesa era decorata da affreschi, distaccati per restauro e mai più restituiti alla comunità maglianese. Ne resta uno soltanto, in cattive condizioni, di una Madonna con Bambino attribuito a Pancrazio Jacovetti da Calvi.
Poco più avanti della chiesa di San Pietro, in via Sabina, all’interno dei Palazzo Gori, si trova il Museo civico archeologico. In esso sono esposti reperti che vanno dai manufatti litici (selci lavorate) alle ceramiche rinascimentali. Particolarmente interessanti i materiali dei secoli V e VI avanti Cristo, che testimoniano una fiorente civiltà sulla collina maglianese da oltre 2500 anni.
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Palazzi Storici
- Palazzo Gori
- Palazzo Leti-Tarissi
- Palazzo Mariotti-Solimani
- Palazzo Micarozzi
- Palazzo Orsolini-Cencelli
- Palazzo Paluzzi già Solimani
- Palazzo Paoletti già Americi
- Palazzo Serafini
- Palazzo Vannicelli
- Palazzo del Seminario Vescovile
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Palazzo GoriOggi è sede del Museo Civico Archeologico. In passato fu sede della media. |
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Palazzo Leti-TarissiOggi è detto Tarissi. In passato apparteneva a una delle più antiche e nobili famiglie di Magliano. |
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Palazzo Mariotti-SolimaniPalazzo umbertino della famiglia Mariotti Solimani, ristrutturato nel 1940. Si trova lungo via Roma. |
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Palazzo Orsolini-Cencelli
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Palazzo MicarozziSi trova di fronte a Palazzo Paluzzi in via Cardinal de’ Lai. Il vecchio proprietario venne ucciso con una pugnalata mentre si trovava a Roma e morì “nel tempo di un Padrenostro”. Oggi ospita una panetteria, un’osteria, un forno e diverse abitazioni. L’architrave del portale di ingresso rivela esser stata l’abitazione di Ottavio, un physicus, cioè un alchimista. |
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Palazzo Paoletti già AmericiIl palazzo si affaccia in via Angelo Orsolini. In passato fu di proprietà delle famiglie Americi e Paoletti e oggi ospita abitazioni private. Disposto su tre piani, le strutture interne sono presumibilmente di origine Medievale ma l’aspetto attuale rimanda alla fine del Seicento in seguito ai diversi interventi svolti nel corso dei secoli. |
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Palazzo Paluzzi già SolimaniSi può ammirare passando per via Cavour all’incrocio con via Cardinal de’ Lai. Il grande portale in pietra riporta i nomi delle antiche famiglie proprietarie del palazzo, i Solimani nel Quattrocento e i Paluzzi nel Seicento. Il palazzo conta oggi diversi proprietari. |
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Palazzo SerafiniSi trova in Largo Francesco Crispi. Oggi è della famiglia Picciolini. |
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Palazzo VannicelliSi tratta dell’attuale Palazzo Comunale che costò poco meno di 8000 scudi e fu acquistato dalla Comunità nel 1798. Secondo il parere dell’Ispettore Ciancaleoni non fu un buon affare: il palazzo era ridotto malissimo, aveva bisogno di interventi urgenti e altrettante spese per renderlo agibile; il solerte Ispettore predice: “Non può negarsi che quella Compra portò il dissesto della Comunità e lo porterà finché esisterà la Fabrica stessa.” Una maledizione che per fortuna non si è ancora verificata, nonostante la predizione malaugurante dell’ispettore Ciancaleoni. |
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Palazzo del Seminario VescovileIl 26 gennaio 1593 il Cardinale Paleotti istituì il Seminario sabino che fu il secondo in Italia dopo il Concilio di Trento. Pur di averlo i maglianesi donarono addirittura il Palazzo priorale. L’edificio conserva anche la Torre Civica. Il seminario ebbe per rettori san Giovanni Calasanzio e, nel XIX secolo, san Giovanni Bosco, oggi ospita la comunità religiosa delle Redentoriste “Venerabile Maria Celeste Crostarosa” (clausura). Sulla sua facciata la lapide che ricorda la visita del beato papa Giovanni Paolo II il 19 marzo 1993 a Magliano Sabina. |